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Tito Livio:"L'arroganza si limita solo alle parole" |
Una cosa mi infastidisce in modo particolare del nostro panorama politico, la convinzione dei politici e dei partiti di essere l'unica risposta possibile a qualsiasi bisogno politico-sociale che possiamo avere. Non capisco questa convinzione di essere si stati nel torto ma, ancora, titolari di un diritto unico a riformarsi, a cambiare. Come se in Italia ci fosse un'unica strada, come se io debba per forza e per tutta la vita guardare solo a ciò che c'è già, perché niente di nuovo potrà mai uscir fuori.
E' evidente che chi poi trova un modo per uscir fuori, vedi 5 stelle, di queste considerazioni può abbondantemente fregarsene, ma il punto non è quello. Il punto è la convinzione incancrenita che veramente tutto ciò che di nuovo possa esserci sia per forza inferiore o peggiore di ciò che già è stato. La fastidiosa, pesante arroganza di chi crede di essere l'unico, con sessanta milioni di persone disponibili, ad essere in grado di governare l'Italia. Eppure a me sembra di aver visto passare veramente poche persone eccezionali, in questo panorama politico, sarebbe veramente misera questa nazione se non avesse altro, di meglio, da offrire.
Intendiamoci, ben vengano i propositi di cambiamento, solo accompagnati ad un po' di sana umiltà sarebbero più graditi.
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