20-05-2012 di Michele
"Mai nessuno nella storia repubblicana si era spinto
a tanto; mai nessuno aveva osato tanto".
Queste sono state le parole unanimemente evocate da
destra e sinistra, tecnici e politici, giornalisti, gente comune ecc...Mai
nessuno aveva osato mettere una bomba in una scuola!Mai nessuno aveva osato
stroncare delle vite di poveri ragazzi innocenti in maniera così meschina e
barbara; è vero!Ma perchè ce n'era bisogno?C'era mai stato bisogno di alzare
l'asticella così in alto per attirare l'attenzione?Evidentemente
no!Evidentemente l'attentato di 20 giorni prima al presidente antiracket di
Mesagne, Fabio Marini (di cui io personalmente non sapevo nulla, e penso anche
la maggior parte di voi che state leggendo) non aveva destato tanto
scalpore.Evidentemente l’attentato di un mese prima al dirigente Adinolfi non
aveva destato tanto scaplore (o forse non quello richiesto dagli
autori).Ovviamente ho mischiato due fatti che non c’entrano nulla l’uno con
l’altro perché slegati sia per le motivazioni scatenanti, che per gli autori, che per la metodologia,
per tutto insomma; però li ho volutamente messi in evidenza insieme, perché in
queste ore/giorni si sta discutendo e si discuterà sulla matrice di questo vile
attacco all’innocenza e si tireranno fuori le più disparate ipotesi e tesi e si
faranno speciali che dureranno pomeriggi interi (magari condotti da showgirl
piuttosto che da giornalisti) quando invece è palese a tutti che un attacco del
genere nel luogo natale della Sacra Corona Unita, nei giorni in cui ricorre il
20° anniversario dalla morte di Falcone (e Borsellino di conseguenza), in una
scuola intitolata a Falcone e che era stata premiata con il premio per la
legalità contro le mafie; mi sembra abbastanza stupido pensare che l’artefice
del delitto sia un “pazzo” e basta; e spero che alcune istituzioni corrotte (e
mafiose di conseguenza, locali e non) non cerchino di insabbiare tutto con
questa scusa .Non mi interessa se il mandante è il grande boss o è stato un
gesto di un “pesce piccolo”per mettersi in luce; mi interessa soprattutto il
valore simbolico che ha, e cioè che la mafia può colpire come e quando vuole e
può mettere in ginocchio chiunque si schieri contro di lei e soprattutto ha
messo in risalto come lo Stato sia assolutamente inefficace nel prevenire ed
inefficace nel combattere.
Ma ritornando al motivo per cui sto scrivendo non si può
più sottovalutare quello che sta succedendo in Italia.Un ventennio di
coltivazione dell’odio verso il “nemico” (che sia un avversario politico,
sportivo o quant’altro) ha contribuito a formare un substrato di aggressività
(repressa fino ad oggi) che unito ad una diminuzione della sensibiltà, dello
sdegno, della capacità di comprensione della gravità di certe situazioni, è
sfociato in un clima di tensione (e non sto assolutamente parlando di
“strategia della tensione” perché dietro a tutto ciò non c’è nessuna strategia,
nessuna organizzazione, la cronaca non viene “gonfiata”, anzi…a due ore dal
fatto ieri mattina c’era un solo telegiornale che faceva una diretta da
Brindisi); sto parlando di un clima sociale che sta diventando insostenibile,
sto parlando di gente che va ad aggredire le sedi di Equitalia, non pensando
che lì dentro ci lavorano dipendenti a 1200 euro al mese che potrebbero essere
i loro cugini, nipoti, fratelli e che probabilmente hanno gli stessi problemi
economici (e non solo) loro; sto parlando delle “guerre” allo stadio che a
tutti noi sembrano incomprensibili: “ma come si fa ad uccidersi per uno sport,
ma come si fa ad andare lì a fare solo casino”, eppure la maggior parte delle
persone, inserite in quell’ ambiente, trovandosi in uno o in un altro dei due
schieramenti, reagiscono, e come se reagiscono… Ovviamente è adesso il momento
dello “sfogo sociale” perché tutto questo odio e tutta questa violenza non
potevano che “eruttare” nel momento economico più difficile degli ultimi 20
anni (almeno) e si abbatteranno con un
frequenza sempre più crescente su
responsabili e innocenti.
E’ l’ora che lo Stato metta la parola FINE alla violenza
gratuita!
E’ l’ora che lo Stato metta la parola FINE alla volenza
“giustificata”!
E’ l’ora che lo Stato metta la parola FINE alla Mafia!
E per farlo deve assumere una posizione precisa ed
inequivocabile, deve schierarsi apertamente e deve iniziare una guerra di idee,
usi, modi di fare, modi di reagire per i primi due scopi, ma purtroppo penso
che per il terzo obiettivo esista solamente una via ormai…e non sono gli
annunci di cordoglio, di vicinanza, non sono i cortei e non sono le
manifestazioni…purtroppo la protesta nn serve più, siamo già andati troppo
oltre!
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