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mercoledì 8 maggio 2013

Populismo e politicamente corretto

8/5/2013 di Lorenzo

Sta accadendo uno strano fenomeno negli ultimi tempi, che chi, come me segue con assiduo distacco la vita politica, cercando risposte per una società che pare sempre più in decadenza, non può fare a meno di notare.
Farò due esempi.
Per tutta la estenuante campagna elettorale, il leitmotiv è stato Populismo.
O meglio il contro leitmotiv, dal momento che POPULISMO è stata la risposta a tutte le proposte palesemente condivisibili e apparentemente di facile applicazione, riconducibili sostanzialmente ad una sacrosanta riduzione degli sprechi pubblici, passando, se non altro per una questione d'immagine, per i costi della politica.  ( vedi Monti, Bersani, Napolitano ecc. )
Mi chiedo se pretendere o chiedere una cosa del genere, poiché sarebbe condivisa dal 99 per cento delle persone che incontriate per strada, sia veramente populismo?
No.
La parola populismo è ultimamente diventata solamente un modo superiore ed arrogante per scansare le proprie responsabilità, e mi rendo conto di dire una cosa grillina, ( chissà come si diceva prima del m5s?) indice del fatto che la nostra classe dirigente è e rimarrà una minoranza distaccata dalla maggioranza.

Un'altro fenomeno che mi ha colpito è il ricorso al politicamente corretto, con accezione negativa, in senso di buonista e demagogico. Per lo meno in politica.

Pochi giorni fa l'onorevole Micaela Biancofiore, sottosegretario lampo alle pari opportunità, ha affermato in un intervista a Repubblica: <<Mi piacerebbe per una volta che anche le associazioni gay, invece di autoghettizzarsi e sprecare parole per offendere chi non conoscono, magari condannassero i tanti femminicidi delle ultime ore. Difendono solo il loro interesse di parte>>  ed il nostro nuovo premier Letta, in nome della sobrietà ha ritenuto opportuno rimuoverla dal suo incarico.
Alla decisione di Letta sono seguiti malumori e polemiche sulla vittoria del perbenismo e Politically correct. Dell'ipocrisia di mantenere una facciata per bene anche se quello espresso dalla Biancofiore sarebbe un pensiero diffuso ma taciuto.
Mi chiedo se è mai possibile che il politicamente corretto debba essere visto come una smanceria,  noioso e ipocrita, ( immagino nel nome della libertà di dire quel che si pensa ) soprattutto in politica.

La politica deve essere lo stato e lo stato deve essere specchio di correttezza. E la politica deve essere politicamente corretta.

Di fronte a questi due esempi ho l'impressione che stia passando il messaggio deprimente che il pretendere comportamenti e atteggiamenti civili solo perché “troppo giusti” sia cosa superata.

Invito tutti a rifletterci

sabato 9 giugno 2012

Legge unioni gay, subito

Pierluigi Bersani, colto evidentemente da un attacco di sensibilità sinistroide, si esprime oggi a favore del riconoscimento delle unioni tra omosessuali. Il problema è più che mai attuale in Italia, come al solito paese indietro rispetto al resto del mondo. Non capisco, sinceramente, cosa ci sia da obiettare nel riconoscimento di diritti in più per altre persone, quando si hanno assicurati i propri. Il discorso è talmente ovvio da essere banale, per quello che mi riguarda. In Italia, purtroppo, il bigottismo ecclesiastico la fa da padrone in queste questioni e si deve sempre pagare un dazio sociale e temporale alla Chiesa, vera e propria traditrice del messaggio cristiano "ama il prossimo tuo come te stesso". Basterebbe seguire queste poche parole, giuste per chiunque sia cristiano o meno, per evitare molte delle figuracce che riescono a collezionare, ma si sa che la Chiesa di oggi e il messaggio cristiano hanno ben poco in comune. Due persone che vivono insieme tutta la vita hanno il pieno diritto di vedersi riconosciuti tutti i diritti che lo Stato riconosce a coppie di sesso diverso nella stessa condizione, senza se e senza ma. Aggiungere altro a questo sarebbe solo a discapito della evidente chiarezza della situazione.

mercoledì 23 maggio 2012

Reverendo pazzo, recintare gay fino alla morte

Negli Stati Uniti, il reverendo Charles Worley della chiesa battista di Maiden ha proposto il suo personalissimo trattamento da riservare a gay e lesbiche. Secondo quest'individuo, bisognerebbe costruire un recinto elettrificato in cui rinchiudere gli omosessuali, come si fa col bestiame, per poi nutrirli dall'alto e lasciarli morire nell'impossibilità di riprodursi.
 Non credo sia il caso di soffermarsi troppo sulla follia del soggetto in questione, il quale andrebbe semplicemente arrestato o rinchiuso in un ospedale psichiatrico in quanto costituisce un evidente pericolo per la società. Invece, mi colpisce sempre notare come molti uomini che si dedicano alla religione abbiano questo astio profondo per persone come loro. Non capisco come sia possibile tradurre i precetti della religione in questi comportamenti allucinanti e deviati, propri forse del Medioevo o forse nemmeno. Più o meno tutte le religioni del mondo, ovviamente a vari livelli (sia chiaro che grazie al cielo nessuno in Italia viene a dire follie simili), sono contro l'omosessualità. E' presunzione propria della religione, di qualsiasi tipo, quella di essere in possesso di verità uniche ed inoppugnabili. Questa presunzione, però, si scontra col fatto che il mondo e gli esseri umani non saranno mai come li vorrebbero loro. Il mondo è bello perché le persone hanno punti di vista diversi su questioni diverse, perché siamo abbastanza istruiti da capire che la realtà che viviamo non può combaciare con le ipotetiche verità rivelate centinaia o migliaia di anni fa. Oggi, i diritti umani sono garantiti molto di più che in altri tempi in cui le varie chiese avevano un potere maggiore di quello di cui possono disporre nel 2012 (comunque troppo alto). Mano a mano che il mondo si evolve, si libera di preconcetti che ci rendono più simili alle bestie che agli esseri umani.
 Due uomini che si amano, così come due donne, sono qualcosa che fa infinitamente più bene al mondo di qualche cialtrone represso e straparlante, di centinaia di bigotti chiusi nell' immobilità del loro pensiero antico, zavorra per l'umanità e nient'altro. Quando impareranno che un' umanità migliore è un' umanità che si ama di più, potranno svolgere con migliore decoro anche la loro missione.