sabato 7 luglio 2012

Monti, tecnico del niente

Con la spending review varata dal governo Monti si è conclusa la seconda fase della strategia del governo: con i tagli, si vuole favorire la crescita. Apprezzo molto l'abilità di Monti & co. nel tagliare: sarebbero stati dei provetti boscaioli. Quello che non mi risulta è che serva una laurea alla Bocconi o una qualifica di grande ed esperto tecnico per mettere in atto strategie da boscaiolo. Intendiamoci, tagliare è giusto, gli sprechi sono molti e sono molti in molti settori, non critico affatto l'idea dei tagli in sé. Dato che sembra anche che siano serviti ad evitare l'aumento dell'Iva, meglio ancora. Il problema sta nell'assoluta mancanza di sorprese da parte di questo governo, il problema sta nel fatto che il governo tecnico non abbia, ad oggi, fatto niente che possa essere tale da giustificarne la tanto decantata supremazia rispetto ad un governo politico. Molti tagli sono giusti, altri meno, la conferma delle immense spese per i caccia è vergognosa, così come è simbolicamente vergognoso il contributo di dieci milioni alle scuole private (sarà un regalo alla Bocconi, a Confindustria o a Santissima Romanissima Chiesa?). In linea generale, tuttavia, da un governo di tecnici ci si aspettava di più (aggiungo, supertecnici, commissari e Michel Martoni vari): manca la riorganizzazione, manca l'ottimizzazione, manca un piano serio che possa nel tempo garantire una stabilità differente al Paese. Tagliare serve per l'oggi, ma verrà un giorno in cui non ci sarà più nulla da tagliare, cosa si farà allora? Perchè il governo non attacca l'evasione fiscale, immensa piaga dalla quale potrebbe facilmente reperire molti miliardi di euro ogni anno, non una tantum? Perché il governo non liberalizza ordini, professioni, giornalisti, tassisti e tutto ciò che può essere liberalizzato? Perché il governo non impone una Patrimoniale? Una delle sue forze doveva essere quella di poter compiere scelte coraggiose ed impopolari: la spending review e le idee per la crescita in generale sono figlie di una logica compromissoria degna della normale politica, perché allora serve Monti? Un Brunetta qualsiasi, un Padoa Schioppa qualsiasi, avrebbero saputo fare gli stessi tagli ( per carità, non ne auspico il ritorno...). Allo stesso modo, avrebbero saputo salvarci solo aumentando le tasse. La sensazione è che il pacato, pacatissimo Monti sia utile solo come Ministro degli Esteri ufficioso, effettivamente stimato da più parti all'estero ma pesantemente deludente quando si va a guardare il succo.

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